Zone montane, dal governo un disegno di legge per lo sviluppo

 

Il Consiglio dei Ministri n. 66, su proposta del Ministro per gli affari regionali e le autonomie Mariastella Gelmini, ha approvato, in esame preliminare, un disegno di legge recante “Disposizioni per lo sviluppo e la valorizzazione delle zone montane”.

Il provvedimento introduce misure organiche finalizzate a favorire lo sviluppo economico e la ripresa di tanti territori che avranno l’opportunità di diventare sempre più una risorsa per il Paese.La finalità del ddl è quello di contrastare lo spopolamento della montagna italiana, con interventi normativi per la riduzione delle condizioni di svantaggio dei Comuni montani.

Il disegno di legge regolamenta l’individuazione dei Comuni montani e disciplina i parametri ulteriori per accedere agli incentivi e ai sostegni previsti.

Attraverso la Strategia Nazionale per la Montagna Italiana (SNAMI), si individuano le linee strategiche per:

  • la crescita e lo sviluppo economico e sociale,
  • l’accessibilità dei servizi essenziali e delle infrastrutture digitali,
  • il godimento effettivo dei diritti fondamentali della persona nei territori montani.

La SNAMI verrà finanziata grazie al Fondo per lo sviluppo delle montagne italiane (FOSMIT) in cui confluiscono le risorse del Fondo nazionale per la montagna e del Fondo integrativo per i Comuni montani per il quale l’ultima legge di bilancio ha previsto lo stanziamento di:

  • 100 milioni per il 2022 (prima erano 29,5 milioni)
  • 200 milioni a decorrere dal 2023.

Il disegno di legge interviene attraverso lo sviluppo dei seguenti punti:

  • sanità di montagna;
  • scuole di montagna;
  • servizi di telefonia mobile e accesso a internet;
  • incentivi agli imprenditori agricoli e forestali;
  • misure fiscali di favore per le imprese montane “giovani”;
  • misura “Io resto in montagna”;

Altri incentivi riguardano l’acquisto della prima casa e bonus per i docenti che vanno a insegnare in scuole montane di ogni ordine e grado.

Tra le principali misure introdotte dalla legge quadro sulla montagna c’è anche “Io resto in montagna”: una formula tesa ad incentivare la residenzialità nelle aree a rischio spopolamento attraverso una detrazione degli interessi sul mutuo per gli under 41 che acquistano una prima casa in un Comune montano con meno di 2mila abitanti.