Vinciullo: “Le elezioni amministrative, in Sicilia, devono essere rinviate”.

Lo dichiara, con una nota indirizzata al Governo regionale Vincenzo Vinciullo, in considerazione del perdurare dell’emergenza sanitaria Covid, del rischio di aumentare ulteriormente contagi, ma anche delle mutazioni in atto del virus e dalla scarsità di vaccini al momento presente su tutto il territorio nazionale.

“Le elezioni amministrative, in Sicilia, devono essere rinviate, fra la fine di settembre e le prime settimane di ottobre, in quanto non si può correre il rischio di aumentare i contagi, anche in considerazione delle varie mutazioni in atto del virus e della scarsità di vaccini disponibili su tutto il territorio nazionale, compresa, ovviamente, la Sicilia. Del resto, è stato lo stesso Capo dello Stato a ricordare come non fosse possibile andare alle urne in primavera, invitando, di conseguenza, tutti i partiti presenti in Parlamento a dare vita ad un Governo di unità nazionale per affrontare e risolvere la pandemia. Elezioni politiche e/o elezioni amministrative sono sempre la stessa cosa ed è chiaro che chiamando alle urne per le amministrative i cittadini di Milano, Torino, Roma, Bologna e tutti i rimanenti centri urbani, il rischio si corre lo stesso.

“Non è, infatti, il tipo di elezione che può provocare, o evitare, il contagio. Io ritengo che sia doveroso che il Consiglio dei Ministri, sentito il Ministro dell’Interno, sposti le elezioni di qualche mese per poterle effettuare in una situazione di maggiore tranquillità, dopo che un numero importante di italiane ed italiani si siano sottoposti al vaccino. Qualora il Consiglio dei Ministri, così come io auspico, vorrà trasferire all’autunno le elezioni amministrative, la Regione Siciliana non potrà rimanere indifferente di fronte alla decisione del Governo Nazionale, anche se bisogna ricordare che la Sicilia, in base all’art.14 dello Statuto, ha potestà esclusive in materia di Enti Locali”.

“Invito, quindi, il Governo regionale a prendere una decisione autonoma, a far valere il nostro Statuto senza aspettare, come al solito, le decisioni che verranno assunte a livello nazionale. Una volta tanto, ha proseguito Vinciullo, sarebbe auspicabile una decisione autonoma, in quanto fra raccolta delle firme, soprattutto nei Comuni senza Consiglieri Comunali, cioè nei Comuni sciolti, in genere per fatti rilevanti, la scelta dei candidati a Sindaco, la compilazione delle liste, gli incontri fra i partiti politici, le liste civiche, gli incontri tra centinaia di candidati e i potenziali elettori che avvengono sotto la luce del sole creano le condizioni certe per il diffondersi nuovamente della pandemia. Ed allora, ha concluso Vinciullo, sarebbe più giusto fermarsi prima che diventi troppo tardi.”