Sguardo sul mondo femminile al tempo del covid

 Se il virus SARS-CoV-2 ha colpito tutta la società, ci sono state categorie più colpite delle altre. Le donne in particolare si sono ritrovate esposte su molteplici fronti, come quello economico, familiare e sanitario. Le Nazioni Unite hanno pubblicato un report dal titolo “The Impact of Covid-19 on Women”.
L’impatto economico del virus è stato grave, e secondo le Nazioni Unite le donne potrebbero soffrirne molto di più.
– Prima di tutto perché ci sono molte meno donne che lavorano: il 94% degli uomini tra i 25 e i 54 anni ha un’occupazione, contro il 63% delle donne nella medesima fascia di età. Quando lavorano, queste ultime hanno uno stipendio minore. Gli ultimi dati Eurostat sulla disparità salariale tra uomo e donna fotografano una situazione, in Europa, che vede una differenza media nello stipendio del 15%.

– Anche la sfera sociale ne sta risentendo in modo preoccupante. Durante il periodo di lockdown, ci sono stati i rischi a una maggiore esposizione alla violenza di genere, dovuti dalla coesistenza domestica obbligatoria. Il tema della casa rimane preponderante: secondo l’Onu la chiusura delle scuole e dei centri diurni per le persone non autosufficienti sta aumentando la mole di lavoro domestico e di cura da una manodopera retribuita – asili, scuole, babysitter – a una che non lo è, che continua a ricadere principalmente sulle donne. Le donne spendono infatti in media 4,1 ore al giorno per i lavori domestici e la cura non retribuita di familiari, di contro gli uomini ne dedicano solo 1,7 al giorno.

Nella prima fase della pandemia le donne avevano reagito meglio degli uomini, forse perché c’è una maggiore propensione alla gestione più positiva degli eventi traumatici. Ma dalla fase 2 si è evidenziato un decremento pesante del benessere psico-fisico, ma anche un abbattimento della capacità di vedere, o almeno di cercare, gli aspetti positivi della crisi, con livelli di stress più alti degli uomini”. Lo afferma Claudia Manzi, docente di Psicologia sociale della Cattolica e coordinatrice del progetto Howcare.