“EMA deve prendere una posizione trasparente sul vaccino AstraZeneca e dettare una linea europea per il suo utilizzo. Non sta facendo un buon lavoro perché non è stata chiarissima, non ha preso una posizione forte. Dicendo che non può né negare né dimostrare l’associazione tra questi rari ma gravi eventi di trombosi e la vaccinazione ha fatto sì che ogni paese decidesse di muoversi liberamente “.
Lo ha detto nei giorni scorsi l’immunologa Antonella Viola, che con un post su Facebook punta il dito sulla mancanza di una linea comune in Europa.
“Non è possibile – continua – avere paesi europei in cui il vaccino è bloccato, altri in cui si può utilizzare solo negli over 55-60 e altri ancora che non applicano alcuna restrizione. Se i dubbi che hanno portato Francia, Germania e Olanda a bloccare la somministrazione di questo vaccino nei più giovani sono fondati, EMA deve regolamentarne l’uso ovunque. È vero che non c’è certezza di una correlazione tra i rari eventi di trombosi e il vaccino ma è anche vero che il numero riportato è maggiore rispetto ai vaccini a mRNA. Ed è anche vero che EMA non ha escluso la possibilità che siano collegati”.
Con un post di qualche ora fa l’immunologa ha dichiarato: “Sospendere il vaccino Astrazeneca nelle persone con meno di 60 anni non sarebbe un problema perché ora la nostra priorità è vaccinare gli over 60. Siamo molto indietro in questo programma ed è invece cruciale per svuotare gli ospedali e allentare le restrizioni. Quindi usiamo tutti i vaccini che abbiamo in questa fascia di età. Dopo luglio avremo abbastanza dosi di Pfizer per partire con la vaccinazione dei più giovani“.