I presidenti dei Consigli d’Istituto della Sicilia: “Disagio oltre ogni limite nelle scuole”

In una nota il Coordinamento dei presidenti dei Consigli d’Istituto della Sicilia denuncia la situazione di disagio nelle scuole dell’Isola.

“Dopo il periodo natalizio prolungato, quest’anno, oltre misura, al rientro in classe i genitori hanno assistito a una gestione, quanto meno, singolare di: quarantene, isolamenti, anche in presenza di un solo bambino positivo, classi in attesa di ricevere controlli con tamponi a carattere di urgenza (che, in medicina, deve essere tempo 0, cioè subito) ma che vengono controllate al terzo, al quarto al quinto giorno …. mai!”, si legge.

“Gli studenti continuano ad entrare a scuola come se fossero agnelli sacrificali. Abbiamo assistito anche all’organizzazione fai da te tra i genitori degli alunni delle classi primarie con 1 caso di bambino positivo, anche a causa di un paradossale carico di lavoro per i Dirigenti e il personale ATA. Troppo spesso è capitato che nessuno sapesse dare indicazioni, né alle scuole né tantomeno ai genitori, che nella confusione più totale non hanno saputo come comportarsi”.

“Abbiamo chiesto di rientrare in sicurezza, abbiamo chiesto screening di massa, abbiamo chiesto attenzione per i nostri figli, attenzione per i loro spostamenti, mezzi di trasporto e abbiamo ottenuto rassicurazioni di una ripresa in sicurezza ma, come si evince da ciò che si vive in ogni realtà scolastica, abbiamo solo preso atto di circolari ministeriali con tabelle e procedure senza però avere sufficiente personale che le possano mettere in atto. Aspettavamo l’arrivo, quanto meno per il personale, delle FFP2 e poi per gli alunni …. ma, ancora ad oggi …. sono in viaggio!”

“La scuola non può essere totalmente assorbita da procedure, tracciamenti, riorganizzazioni, sostituzioni in emergenza, attivazioni DID, procedure DAD, piattaforme quasi inesistenti; non si può gestire tutto ciò, peraltro con sistemi informatici da preistoria cui dovrebbero far riferimento migliaia di alunni connessi”.

“La scuola dovrebbe solo fornire didattica, socialità, community; dovrebbe garantire la vicinanza agli alunni, andare incontro ai loro bisogni e invece, ad oggi, sta solo seguendo procedure e conteggi di positivi”.