Capo d’Orlando, opposizione contro la maggioranza sulla tariffa del “Servizio Idrico”.

“L’Amministrazione Ingrillì continua con la politica d’inasprimento dei tributi comunali. Infatti nei giorni scorsi è stata approvata la nuova tariffa del “Servizio Idrico” per rimpinguare le asfittiche casse comunali al fine di scongiurare il Default, dimostrando al Ministero e alla Corte dei Conti la sostenibilità del Piano di Riequilibrio Finanziario Pluriennale. La discussione in aula consiliare per le modifiche  al “Piano Tariffario del Servizio Idrico” e al contestuale “Regolamento Comunale per la concessione dell’acqua potabile”, contestualizzata nell’ambito economico-finanziario, dimostra plasticamente la crisi finanziaria del comune paladino”.

E’ quanto si legge nel comunicato stampa dei consiglieri di “CambiAmo Capo”, Renato Carlo Mangano, Sandro Gazia, Linda Liotta, Felice Scafidi e Giuseppe Truglio.

Secondo l’opposizione “Gli introiti della tassa per il servizio idrico per il biennio 2022/2023, infatti, seppur risulteranno una “goccia nell’oceano”, saranno utili a colmare parte della voragine debitoria, divenendo una voce più consistente delle entrata del bilancio”.

Nel corso dell’ultimo Consiglio comunale dello scorso 8 novembre il gruppo di opposizione “CambiAmo Capo” si è visto bocciare alcuni emendamenti, che, a loro dire, risultano rispettosi delle linee guida ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente) avente valenza esclusivamente sociale, a sostegno delle “nuove povertà” e non solo delle famiglie fragili, riguardanti la possibilità di rateizzare l’ammontare della tassa sul consumo idrico, come di seguito riportato:

  • da 200 euro e fino a 500 euro, lo stesso poteva essere corrisposto in unica soluzione e/o in 2 rate bimestrali senza interessi;
  • da 500 euro e fino a 1000 euro, lo stesso poteva essere corrisposto in unica soluzione e/o in 3 rate bimestrali senza interessi;
  • da 1000 euro e fino a 2000 euro, lo stesso poteva  essere corrisposto in unica soluzione e/o in 3 rate trimestrali senza interessi;
  • oltre 2000 euro l’importo poteva  essere corrisposto in unica soluzione e/o in 4 rate trimestrali senza interessi.
L’altro emendamento prevedeva l’emissione di più fatture da parte dell’Ente gestore, in base ai consumi medi annui dell’utente. Nello specifico, l’utente avrebbe dovuto ricevere:  n.1 Bolletta all’anno, per consumi medi annui fino a 150 mc; n.2 Bollette all’anno, con cadenza semestrale, per consumi medi annui tra 151 mc e fino a 1.000 mc; n.3 Bollette all’anno, con cadenza quadrimestrale, per consumi medi annui superiori a 1.000 mc.

“Siamo riusciti, invece, a garantire la gratuità del bene che la maggioranza voleva cancellare agli anziani over 70, concordando l’innalzamento dell’età a 75 anni e correlandola, per equità sociale, all’ISEE ed  inoltre che il deposito cauzionale non possa essere richiesto agli utenti che fruiscono di agevolazioni tariffarie di carattere sociale”, concludono i consiglieri di opposizione.