Ars rinviata al 7 gennaio, seduta no stop per bilancio e finanziaria.

 SICILIA: PRIMA SEDUTA ARS, IN AULA BATTIATO ASSENTE ZICHICHI

E’ stata rinviata a martedì prossimo la discussione sul bilancio e la finanziaria regionale siciliana. Lo ha comunicato all’Aula il presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Giovanni Ardizzone, dopo una consultazione informale con i capigruppo. Sempre martedì alle 10 è in programma una riunione dei presidenti dei gruppi parlamentari alla presenza del presidente della Regione siciliana. Da oggi pomeriggio, invece, gli uffici dell’Ars e del Governo esamineranno gli emendamenti presentati, poco meno di 900. Martedì, alle 16, riprenderanno i lavori d’Aula, che andranno avanti no stop fino all’approvazione dei documenti contabili. “Non ci saranno interruzioni di sorta” ha concluso Ardizzone

 Difende con forza la ‘sua’ Finanziaria in Aula il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta. Un accorato intervento, durato circa 30 minuti, per passare in rassegna tutte le critiche sollevate al documento contabile. E ribadire che quella presentata dal suo Esecutivo è una manovra in cui “ci sono le prime rotture, non cambiamenti epocali”, perché “ovviamente nessuna legge ha i requisiti della perfezione”. Su una cosa, però, il governatore è chiaro: la legge di stabilità non può essere “solo il frutto di calcoli ragionieristici, ma deve avere un’anima”. E la sua ce l’ha. A cominciare dalle contestatissime norme che estendono alle coppie di fatto gli aiuti destinati alle famiglie. “Non stiamo cambiando l’istituto del matrimonio, né potremmo farlo – attacca in Aula -. Parliamo di misure sociali che spettano agli esseri umani in quanto tali, di interventi nei confronti della famiglia, intesa come nucleo di soggetti che vivono insieme. Questo apre alle coppie gay – chiede ai deputati presenti a Sala D’Ercole -? Guardate che nei registri l’80% delle coppie di fatto sono etero. Perché a queste persone dovremmo negare il diritto all’alloggio quando sono in condizioni difficoltà. Il pregiudizio ideologico e la contrapposizione politica – avverte scomondando persino il Vangelo e il Papa – ci può portare all’odio sociale. E’ un fatto di amore e civiltà”. Poi c’è il tema dei precari. “Il Governo è costretto a fare la parte del cattivo per non fare entrare nella spesa pubblica nuovi soggetti” dice riferendosi al secco no del suo esecutivo alla norma, passata in commissione Bilancio, che inserisce nel bacino degli oltre 3mila ex Pip di Emergenza Palermo circa 80 ex lavoratori della Spo (Servizi per l’occupazione) di Palermo. Ma, giura Crocetta, bisogna smetterla con l’ampliamento del bacino dei precari. “Nelle manovre precedenti – spiega – c’erano migliaia di emendamenti che incrementavano la spesa e avevano realisticamente la possibilità di passare grazie alle mediazioni politiche, finanziarie in cui si continuava ad assumere precari, che venivavano persino da aziende private. Questa finanziaria pone fine a questa tradizione”.

 Capitolo a parte le partecipate, su cui Crocetta assicura: Il taglio di queste società per noi è irrinunciabile”. Ma nella manovra, dice ancora il governatore, vengono introdotte “misure per i giovani, per chi non ha reddito”. E chi dice che c’è un’impennata delle tasse mente, secondo il presidente della Regione, perché “non abbiamo aumentato le tasse, che al contrario sono diminuite”. Poi c’è il buono scuola su cui “abbiamo messo un milione e 300mila euro – spiega – ed era dal 1998 che non esisteva una legge in merito, mentre l’anno scorso lo stanziamento per questa voce era pari a zero”. “Le misure contro la povertà non bastano – prosegue Crocetta -? Certo che no, ma le risorse sono scarse. L’anno scorso abbiamo tagliato 2 miliardi e 400 milioni di euro e quest’anno abbiamo dovuto procedere a tagli ulteriori per rendere possibile la stabilizzazione dei precari”. Ma, assicura, in questa finanziaria ci sono sono “interventi che cambiano il volto e la storia della Sicilia, si introducono concetti nuovi ed innovativi. Il Bilancio assumerà una fisionomia precisa negli anni, quando saranno tagliati gli sprechi. Avremmo dovuto porci il problema di un rigore più spinto, perché le risorse sono poche, ma non vogliamo fare macelleria sociale”. Poi un appello alle forze politiche presenti in Parlamento. Prima tra tutte l’opposizione. “Dialoghiamo sulle riforme, cominciamo dalla finanziaria per cambiare insieme la Sicilia”.