I fondi del PNRR rischiano di essere persi e la mappa delle ferrovie è ancora da ridisegnare. I ritardi sul fronte dei progetti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza sta costringendo il Governo Nazionale ad una riflessione sull’assegnazione delle risorse per il potenziamento della linea ferrata dello Stivale. Mancano tre anni al termine ultimo del 30 giugno 2026, imposto dall’Europa per completare le opere previste. Eppure, molti progetti sono in alto mare. Una categoria nella quale, purtroppo, rientra anche la Sicilia. Ad essere a rischio infatti è l’esecuzione dei lavori su due dei cinque lotti relativi al progetto della TAV Palermo-Catania-Messina.
La TAV (Treni Alta Velocità) dovrebbe interessare tre dei principali capoluoghi di Regione dell’Isola: Palermo, Catania e Messina. Due dei cinque lotti rischiano infatti di essere a rischio, con le risorse che potrebbe essere destinate ad opere in fase più avanzata e con maggiori fondi, come la tratta ferroviaria Napoli-Bari, dotata già di un finanziamento da 840 milioni di euro. Nei giorni in cui il Governo Nazionale festeggia l’avanzamento dell’iter sul ponte sullo Stretto di Messina, il rischio è che, qualora l’opera fosse realizzata, i treni si ritroverebbero a fare i conti con i ben noti problemi infrastrutturali.