Mangano & Company in conferenza stampa dedicata alla situazione finanziaria del comune paladino

Continua l’attività politica dei consiglieri comunali di Capo d’Orlando Renato Mangano, Sandro Gazia, Felice Scafidi e Linda Liotta che nella conferenza stampa di ieri sono tornati ad informare i cittadini sulla situazione finanziaria dell’Ente.  Ha introdotto i lavori il consigliere Sandro Gazia che ha dato lettura di una nota a firma dei 4 consiglieri per circoscrivere gli argomenti trattati. di seguito il testo:

Errare humanum est, perseverare autem diabolicum!
Si, anche se è faticoso a dirsi, per facta concludentia, la citata locuzione latina fotografa in tutta la sua drammaticità il modus operandi dell’Amministrazione Ingrillì, che continua a caratterizzarsi per essere insolente e inadeguata ad affrontare la gravissima crisi economico-finanziaria in cui versa il Comune di Capo d’Orlando e, con sospetta “ignoranza” persevera a mortificare, con un silenzio “assordante”, gli inviti e i contributi offerti, in punto di fatto e di diritto, dalla opposizione consiliare rappresentata dai presenti consiglieri (Mangano, Gazia, Liotta e Scafidi), che occupano gli scranni di Palazzo Europa, senza tema di smentita, con assoluto senso di responsabilità, competenza e rispetto delle istituzioni, a garanzia degli interessi diffusi della comunità Paladina.
Per onore di chiarezza e verità, giova riportarsi a quanto rappresentato nel corso della conferenza stampa che ha avuto
luogo in questa aula lo scorso 21 dicembre, ponendo l’accento sulla incontrovertibile “forzatura” di alcune e significative appostazioni contabili, a mero titolo esemplificativo indichiamo la quantificazione del Fondo Crediti di Dubbia Esigibilità, dei residui attivi e di quelli passivi, che si riflettono sui risultati di gestione relativi al bilancio di previsione 2020 e al rendiconto di gestione 2019, quest’ultimo, de plano, in chiave di risultato di gestione “conflittuale” rispetto al bilancio di previsione 2020/2022, approvato dal civico consesso in data 14 dicembre 2020, e, pertanto, facendo sorgere molteplici dubbi circa l'osservanza, anche, del principio contabile della veridicità, che fa riferimento alla necessità di avere un quadro fedele e corretto che ricerca nei dati contabili di bilancio la rappresentazione delle reali condizioni delle operazioni di gestione di natura economica, patrimoniale e finanziaria di esercizio; quest’ultimo mutato, senza alcuna giustificazione tecnico-contabile, a distanza di qualche settimana; infatti, dalla proposta n. 2 “Approvazione del rendiconto della gestione 2019” risulta un disavanzo di gestione di € 1.808.191,27, che con la proposta n. 3 si prospetta il relativo ripianamento. Inoltre, l’Organo di Controllo ha, tra l'altro, con riferimento al F.C.D.E., evidenziato come “sul piano del rispetto normativo, nella proposta e nel documento di consuntivo manca la quantificazione del Fondo secondo il criterio richiesto dall’art. 39 quater del DL 30/12/2019, n. 162, convertito con Legge 28/02/2020, n. 8, da cui possa derivarne un potenziale disavanzo di parte corrente da sommarsi a quello emergente di euro 1.808.191,27 ma anche un potenziale disavanzo  d’amministrazione quest’ultimo con facoltà di ripiano in 15 annualità.”

Ed ancora, le richiamate criticità, motivo di viva preoccupazione, sono state condivise dal Collegio dei Revisori di Conti, puntualmente riportate e motivate nel verbale n° 45 del 18 gennaio 2021 “Relazione dell’Organo di Revisione sulla proposta di deliberazione consiliare del Rendiconto della Gestione e sullo Schema di Rendiconto” e con il successivo verbale n. 46 del 12 febbraio 2021, in cui è stata esaminata sia la proposta di delibera di C.C. n. 2/2021 “Approvazione del rendiconto della gestione 2019” che la proposta di delibera di C.C. n. 3/2021 “D.Lgs. 267/2000, art. 188 ripiano disavanzo di amministrazione a seguito dell’approvazione del Rendiconto 2019.”.
Non di meno, il rilievo mosso dal consigliere Mangano, nel corso della conferenza dei Capigruppo Consiliari, avuto riguardo al rapporto TARI-FCDE, ha trovato conferma nelle argomentazioni riportate nel richiamato verbale n. 46 del Collegio dei Revisori, di seguito, in parte, riportato. ”La cifra del Fondo ricalcolata anche sui cespiti TARI e IMU, la cui presenza nei relativi conteggi consente di adeguare la contabilità alle reali condizioni di esazione delle entrate dell’ente, si attesterebbe, magari superandoli, ai livelli di quelli in essere nei comuni richiamati dai Consiglieri nelle note trasmesse al Collegio per il tramite del Presidente del Consiglio Comunale. Per avere l’indispensabile importo esatto, con l'inclusione di TARI-Tassa rifiuti urbani ed IMU, l’Ufficio, cui peraltro i relativi conteggi sono stati richiesti dai Consiglieri Comunali prima citati, può con pochi passaggi ottenerli.”;
L’Organo di Revisione, nell’esercizio delle funzioni che le sono proprie di attività di collaborazione con l’organo consiliare secondo le disposizioni dello statuto e del regolamento, segnatamente di fornire pareri sulla proposta di bilancio di previsione e dei documenti allegati, sul rendiconto della gestione e sulle variazioni di bilancio, con riferimento al Rendiconto 2019- , a pag. 34 “Rilievi, considerazioni e proposte”, con la richiamata relazione ha affermato che:”…Tutto ciò premesso, il Collegio dei Revisori ritiene che il conto consuntivo dell’esercizio 2019, presenta, sotto il profilo delle rilevate criticità gli stessi squilibri rilevati per l'esercizio 2018 con l'aggravante dell'elevato disavanzo nella gestione corrente. Sussistono pertanto le condizioni affinchè il Consiglio Comunale deliberi la procedura di riequilibrio finanziario pluriennale di cui all’articolo 243 bis del TUEL.”.
E' di tutta evidenza che, per quanto argomentato, l’amministrazione Ingrillì è giunta al capolinea di un deficitario, fallimentare percorso politico che ha visto mortificata la dignità dei concittadini, vessati da una insopportabile pressione fiscale dovuta alle infelici scelte politiche dell’attuale e passate amministrazioni.